venerdì 15 novembre 2013

La consapevolezza di sé

L'iscrizione sul tempio dell'Oracolo di Delfi, "Conosci te stesso", riassume l'insegnamento socratico a trovare la verità dentro di sé, evidenziando l'importanza della auto-consapevolezza nello sviluppo umano. Allo stesso modo le tradizioni antiche invitavano l'individuo al risveglio della coscienza e la maggior parte delle pratiche meditative mirano tutt'oggi al cosiddetto risveglio interiore. Nella moderna psicologia si parla di processi metacognitivi o di coscienza autoriflessiva: termini diversi che fanno riferimento ad una funzione umana fondamentale. L'essere umano, oltre alla coscienza, ha anche la possibilità di essere cosciente di se stesso: la consapevolezza di sé implica il riconoscimento dei propri pensieri e delle proprie emozioni ma anche dei propri schemi di comportamento, delle proprie difficoltà o blocchi, così come dei propri desiderio e aspirazioni. Nella teoria che sottende l'orientamento gestaltico la consapevolezza è la fase, all'interno del ciclo dell'esperienza umana, che precede e rende possibile la scelta: se so cosa sento,posso muovermi di conseguenza; se sono consapevole delle mie pulsioni, così come dei miei bisogni o desideri, smetto di ingannarmi e di proiettare sugli altri qualcosa che appartiene a me. La consapevolezza, in altri termini, porta alla libertà di scelta e, di conseguenza, alla responsabilità. "La consapevolezza - sostiene Goleman - è la competenza emozionale fondamentale sulla quale si basano tutte le altre" (1996). La consapevolezza in ogni caso è un processo: non consiste in un fenomeno del tipo "tutto o nulla"; questo è estremamente importante da riconoscere. Spesso infatti, la consapevolezza è stata spacciata da certi gruppi a sfondo psico-spirituale quale elemento per discriminare gli individui in "consapevoli" e "inconsapevoli", come se avesse un carattere iniziatico. Di fatto, ogni essere umano possiede un suo grado di autoconsapevolezza e, come tale, può crescere progressivamente sempre di più; in altri termini ognuno può diventare, gradualmente, sempre più consapevole di sé. La consapevolezza permette all'individuo di comprendere di più e meglio, la sua realtà interiore e il suo funzionamento con gli altri; lo rende, altresì, in grado di prendere delle decisioni più sentite e consone alla sua realtà: in altri termini, la consapevolezza mette le basi perchè l'individuo possa ragionare con la propria testa e sentire con il proprio cuore ovvero, pone le basi per vivere maggiormente come protagonista della propria vita. Quante volte sentiamo persone dire: "non so bene cosa fare al lavoro: tutti mi dicono che dovrei andarmene perchè mi stanno sfruttando...ma io non so se hanno ragione", "il lavoro non mi soddisfa più, non so cosa fare...","vorrei iscrivermi all'università ma ho le idee confuse", "il mio matrimonio è in crisi ma non so se andare o riprovare", "il mio collega mi ha fatto un torto, non so se è meglio che mi vendichi o che lasci perdere", "vorrei occuparmi di....ma poi come faccio ....", "non so ma tutti sono arrabbiati con me", "quella lì o quello lì ha dei problemi...". Ebbene sono tutte espressioni differenti che rivelano una scarsa consapevolezza di sè. Il processo che porta alla consapevolezza non è facile, forse non è per tutti... ci vuole coraggio a superare la proria zona di comfort, ad andare oltre le propri pensieri limitanti, i pregiudizi, a non temere la solitudine, ad accettare che abbiamo anche dei limiti. E' un processo spesso lungo e tortuoso che richiede tenacia e voglia di rialzarsi tutte le volte che si cade ma in gioco c'è la nostra vita e la possibilità di scegliere cosa fare in modo responsabile.

1 commento:

  1. Sagge parole le tue. Le risposte sono quasi sempre dentro di noi, forse abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a ritntracciarle. Magari ripulendo le nostre cantine

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