lunedì 24 giugno 2013

I rapporti con gli altri sono lo specchio del rapporto che abbiamo con noi stessi

Qualche anno fa ho progettato e condotto un laboratorio esperienziale dal titolo “Conoscersi piacevolmente diversi”. Questo laboratorio è nato con l’intento di vedere le diversità che caratterizzano ogni essere umano come un vantaggio e non come un limite o occasione di conflitto. E’ stato uno dei miei laboratori meglio riusciti. Ci sono persone che ancora oggi mi chiedono di replicare quell’esperienza, e devo dire che anch’io porto ancora dentro di me quei volti, quelle emozioni, quei confronti che hanno caratterizzato quelle giornate indimenticabili e ricche di umanità.
I rapporti con gli altri infatti rappresentano un’opportunità di autocoscienza e realizzazione, perché forniscono occasioni di confronto e di scambio che ci permettono di rivedere e ampliare le nostre idee, di renderci conto dei limiti delle nostre credenze ed abitudini, di scoprire tramite l’altro gli eccessi e le carenze del nostro carattere, le nostre potenzialità inespresse e quelle rinnegate. Se l’altro ha un’opinione diversa dalla nostra e non ci mettiamo in discussione perdiamo sempre un’occasione per crescere ed evolverci. Molti conflitti nascono proprio da una visione egocentrica che non accetta le diversità di opinione, di comportamenti ma che vorrebbe tutti allineati ad un pensiero unico indiscutibile. Tendenzialmente persone caratterizzate da questo tipo di visione del mondo, tendono a ripetere i loro errori e a non risolvere le loro carenze evolutive. C’è chi non riesce a vedere negli altri alcun aspetto positivo per cui ci sentiremo dire spesso “quella persona ha qualcosa che non mi piace” o frasi analoghe, altre che litigano continuamente con vicini, con i famigliari finendo per restare soli e sofferenti, altri ancora anelano ad assumere il ruolo di maestri nella vita degli altri, ecc …
Una persona a cui devo molto per gli insegnamenti e le lezioni di vita, anche dure, che mi ha dato nel corso degli anni un giorno mi disse: “nella vita incontrerai tante persone, cerca di lasciarle meglio di come le hai trovate e anche tu sarai una persona migliore”. Quella frase ha tormentato i miei pensieri per anni, interrogandomi sui miei comportamenti, i miei atteggiamenti, il mio essere in questo mondo, il senso della mia vita e del mio lavoro aiutandomi a comprendere che per trarre dalle relazioni il loro potenziale di crescita è fondamentale imparare a considerarle come riflessi del nostro mondo interiore. Ne consegue che i conflitti che abbiamo con gli altri non sono altro che lo specchio dei conflitti con noi stessi.
Il giudizio positivo o negativo con cui valutiamo le altre persone e la reazione emotiva che esse suscitano in noi sono spesso un riflesso del rapporto che abbiamo con noi stessi: proviamo antipatia e repulsione per qualcuno perché in realtà ci ricorda parti di noi che abbiamo rinnegato, chiudendole nella “prigione” dell’inconscio; combattiamo con nemici esterni, ma in realtà siamo in guerra solo con noi stessi.


Nessun commento:

Posta un commento