martedì 30 luglio 2013

Benessere e Motivazione

In questi giorni sto osservando con attenzione e divertimento lepersone che vedo per strada e sono tutte agitate, frustrate, arrabbiate, irascibili, in altre parole sono incapaci di essere felici. Entrate in un ufficio postale o al supermercato e sentite che si lamentano sempre di tutto: lavoro, casa, marito, compagno, amante, figli, società, politica, ecc … Tutto sembra essere contro di loro o almeno questa è la loro sensazione …
Ma cosa fanno per cambiare questo loro stato? Nulla.
Dietro la loro frenesia, la loro negatività c’è un atteggiamento passivo di pretesa/attesa e intanto il tempo passa … E’ un po’ come guardare un film ed esclamare “Uffa, che noia!” quando si potrebbe benissimo cambiare canale o, meglio ancora, spegnere la TV.
Calate tutto questo nel mondo del lavoro e capirete perché le persone stanno male.
In tredici anni di lavoro come consulente e formatrice in varie realtà organizzative ho potuto osservare diverse situazioni che mi hanno fatto riflettere sul tema del benessere e della motivazione.Un tema a me caro che studio ed approfondisco da diversi anni.
L’incapacità di vivere pienamente la propria esistenza, ed il lavoro ne è un aspetto importane; ha notevoli ripercussioni sul proprio e altrui stato psico-fisico.
Assisto spesso a situazioni in cui le persone hanno la necessità di non stare ferme, condizione che può essere fisica o mentale, quasi avessero il terrore di chiedersi “ma io, chi sono?” ,“Che senso ha quello che faccio?”, “Posso farlo meglio?”.
Purtroppo il silenzio e il meditare su se stessi, l’essere in sintonia con la propria essenza più intima fa paura. Meglio allora riempire i vuoti di tempo che sono poi i vuoti dell’anima, per non pensare, per essere trasportati dall’onda non si sa dove e non si sa perché.
E così nelle organizzazioni si sviluppano situazioni di assoluto non senso … Nascono ripicche, pettegolezzi, dispetti, conflitti … Ma a chi giova tutto questo mi chiedo?
Ricordo che tanti anni fa durante un corso di formazione avevo in aula diverse persone che subito si sono poste sulla difensiva dicendo: “Noi siamo come una famiglia, ciò che ci rovina sono solo i pettegolezzi!”. Io e il mio collega abbiamo lasciato ampio spazio a questo loro interloquire sui pettegolezzi e alla fine ci hanno detto “Voi cosa ne pensate?”. E noi : “Smettete di farli se vi fanno stare così male!”… Ricordo ancora i loro volti attoniti.
“Come?” ha detto una signora. E noi “Certo chi li fa i pettegolezzi e chi vi può impedire di farli? Solo voi! Quindi smettete di farli!Non penserete mica che debba arrivare una comunicazione ufficiale per impedirvi di fare dei pettegolezzi?”. Da quel punto in poi è nato un rapporto di grande collaborazione e messa in discussione dei partecipanti che ha portato ha notevoli risultati in termini di benessere, motivazione e redditività per l’azienda.
Bravi noi? No!
Non ci attribuiamo questo merito perché sarebbe iniquo. Ogni persona ha già le soluzioni dentro di sè; il compito di noi formatori è farle venire fuori, ovvero facilitare i processi di cambiamento e far vedere loro la realtà da un altro punto di vista.
Vicktor Frankl una volta disse “la ricerca di significato da parte dell’uomo è la motivazione principale della vita e non una razionalizzazione secondaria delle forze istintive”.
Ed è da qui che vorrei partire per riflettere sul perché tante volte ci troviamo a consumare il nostro tempo dietro cose inutili o ad arrabbiarci, soffrire, stare male perché qualcuno ci ha detto …, ci ha fatto …, non ci ha capito … Non sono queste le cose importanti. Chiediamoci invece quale senso vogliamo dare alla nostra esistenza, al nostro lavoro … e allora i pettegolezzi, il malessere, i dispetti, i rancori passeranno in secondo piano e non avranno più alcun senso.
Il mio è un invito a prendere in mano la propria vita, sia professionale sia personale, e cominciare ad agire. Non aspettate perché il vostro benessere è importante.
Tante volte quando tengo sessioni formative sul benessere e la motivazione noto che le persone pensano alla motivazione come a qualcosa che deve ancora accadere e quando chiedo di specificare meglio ciò che intendono per motivazione appare chiaro chequello che si deve cambiare è sempre qualcosa che riguarda l’esterno (un nuovo lavoro, una nuova casa, un altro capo, ecc …). Quindi rimangono in attesa che qualcosa cambi … Ma non è così che funziona!
Motivazione significa avere un motivo, una ragione per agire.
Essere motivati e stare bene dipende solo da noi. Esistono solo due scelte possibili nella vita “accettare le cose così come sono”rischiando di stare male, essere insoddisfatti, infelici, agitati, in continua attesa oppure “accettare la responsabilità di cambiare”(Denis Waitey). E’ solo nostra la scelta. Essere felici è una scelta che si fa tutti i giorni se si ha chiaro quale senso dare alla propria esistenza.
Fatevi questa domanda: “Che senso voglio dare alla mia vita?” “Che senso voglio dare al mio lavoro?”

 

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