mercoledì 17 luglio 2013

Fai della tua vocazione il tuo divertimento

"Il segreto del successo nella vita e' fare della tua vocazione il tuo divertimento" 
Mark Twain

Mi sono trovata ad occuparmi di formazione un po' per caso e con quella giusta dose di fortuna che magari non si e' in grado di comprendere nell'immediato.
Ricordo che all'inizio mi chiedevo :"Che ci faccio io in un'azienda? Cosa avro' da insegnare a questa gente che senz'ombra di dubbio ne sa piu di me?"
Premetto che sono partita da molto lontano...oggi e' la prima cosa che dico quando formo i miei collaboratori.... "Se sono riuscita io, possono riuscire tutti". 
Già, dovete sapere che come psicologa sperimentale fino a qualche giorno prima di intraprendere questa professione mi occupavo di esperimenti scientifici in laboratorio sull' apprendimento, i disturbi dell'apprendimento, i ritmi circadiani e la loro influenza sull'apprendimento, ecc...ecc... E per di più ero solita chiamare le persone soggetti! Proprio cosi soggetti....
E' chiaro che partivo da zero... Dovevo imparare tutto e mi sono messa in gioco, ho mandato giù tanti rospi, sopportato comportamenti scorretti nei miei confronti, ho lavorato per diverso tempo senza percepire alcun compenso ma mi sembrava giusto (almeno allora) dovevo imparare tutto e in fretta. Non dovevo perdere altro tempo.
E cosi e' iniziata la mia avventura nel mondo della formazione. Scoprendo quasi subito che e' un mondo dove l'apparenza conta in genere più dei contenuti, dove non e' facile introdurre delle novità, dove si parla tanto di importanza di risorse umane ma alla fine si fa ben poco, dove i cambiamenti sono solitamente operazioni di semplice make up.
Potevo io adattarmi a tutto questo? Certamente no! Quando mai ho scelto la via più facile nella mia vita?
E per non smentirmi ho cominciato a farmi delle domande, ad approfondire aspetti esistenziali, filosofici arrivando a sostenere che chi fa formazione deve occuparsi principalmente di insegnare ad Essere e poi ad acquisire tutte le competenze necessarie per il Fare. Insieme alla persona che mi ha selezionata e anche formata abbiamo cominciato a progettare la formazione mettendo al centro della nostra attenzione la persona e finalizzare i nostri interventi al Bene-Essere per passare al Bene-Fare ed infine al Bene-stare. Allineare e far convergere i desideri e le attese dell'imprenditore e del lavoratori. Il Benessere e' benessere per entrambe le parti. Abbiamo fatto questo in tempi in cui di benessere nelle aziende non parlava nessuno. 
All'inizio sicuramente qualcuno ci ha preso per matti.
Ma non eravamo contenti. C'era qualcosa che ancora non andava: percorsi troppo lunghi e con scarsa possibilità di monitorare i risultati... Ci siamo rimessi a studiare, abbiamo messo a punto un metodo, lo abbiamo testato, migliorato, affinato...fino a definire nei minimi dettagli un metodo atto a raggiungere risultati efficaci in tempi brevi, in modo personalizzato, più aderente al modo di funzionare del nostro cervello, con possibilità di applicazione immediata sul campo e step di verifica e monitoraggio dei risultati.
E cosi ho scoperto che questo era il lavoro che volevo fare e che univa due aspetti che mi caratterizzano: il desiderio di poter sperimentare, innovare, usare la mia creatività e aiutare gli altri in un percorso di Benessere. 
Affiancare aziende in un percorso chiamato successo e le persone nel loro percorso di crescita personale e professionale e' ciò che faccio, che voglio fare ed e' soprattutto ciò che da' un senso al mio lavoro. Un senso che va oltre il guadagno e le ore di lavoro.
Spesso mi capita di sentire frasi del tipo "tutto questo lavoro uccide", "passiamo più tempo al lavoro che con la nostra famiglia", "non vedo l'ora di andare in ferie", "al lavoro il tempo non passa mai"... A queste persone consiglio di porsi delle domande, anzi forse una sola: "qual e' il senso di ciò che sto facendo? Qual e' il senso che voglio dare alla mia vita?"
Se fai del tuo lavoro la tua passione non c'e' differenza tra tempo libero e lavoro, divertimento e fatica... E' quello stato di "flow" che Mihaly Csikszentmihalyi ha coniato nel 1975, definendo quello stato di pienezza, di realizzazione, di felicita' che si verifica quando tutto si svolge in armonia con le nostre decisioni. Il Flow e' uno stato che presuppone passione e creatività. 
Passione e creatività e' ciò di cui mi occupo, ciò che faccio e da' un senso alla mia vita.



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